Ufficializzati importanti cambiamenti nella compagine societaria di Telecom Italia. Telefonica, l'operatore di telefonia spagnolo, ha infatti sottoscritto un accordo con Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo per incrementare la propria partecipazione dall'attuale 46% al 66% in Telco, holding che controlla il 22,4% del capitale di Telecom Italia ma che ne nomina la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione. La conseguenza diretta è che Telefonica, attraverso il controllo di Telco, avrà controllo sul consiglio di amministrazione di Telecom Italia.
L'accordo, che va a modificare il patto parasociale relativo alla holding Telco, prevede una prima fase nella quale Telefonica andrà a sottoscrivere un aumento di capitale per 324 milioni di Euro a 1,09€ per azione. Per questa operazione verranno emesse azioni di classe C prive di diritto di voto, ma convertibili in azioni con diritto di voto in presenza di particolari condizioni.
Telco ha in scadenza, per Novembre, una operazione di indebitamento: l'aumento di capitale sottoscritto da Telefonica permetterà di far fronte ad una parte di questo indebitamento, mentre la componente restante pari a 700 milioni di Euro sarà finanziata da Mediobanca e Intesa Sanpaolo in parti uguali. Assieme all'aumento di capitale Telefonica sarà anche chiamata ad acquistare una parte del prestito Telco sino al 70% del totale, in cambio di azioni proprie proposte al valore di 10,86 € ciascuna.
Al termine dell'operazione di aumento di capitale Telefonica andrà a detenere il 66% del capitale sociale di Telco, come indicato, del quale il 46,2% avrà diritto di voto. Generali manterrà il 19,32% del capitale sociale, con il 30,6% dei diritti di voto, mentre Intesa Sanpaolo e Mediobanca avranno il 7,34% del capitale ciascuna con l'11,6% di diritti di voto.
In un secondo tempo, ricevute le apposite autorizzazioni dalle autorità di controllo di Brasile e Argentina, andrà a sottoscrivere un nuovo aumento di capitale per 117 milioni di Euro, con il quale raggiungerà il 70% di Telco. In seguito, a partire dal prossimo anno, Telefonica potrà portare la propria partecipazione in Telco sino al 100% con però prima il beneplacito degli organismi di controllo in Brasile e Argentina, stati nei quali Telefonica e Telecom Italia vantano presenze forti che potrebbero creare non pochi problemi in termini di antitrust e posizioni di mercato dominanti.
I soci Telco mantengono l'opzione di potersi veder attribuite le azioni di Telecom Italia a loro riferite uscendo dal patto parasociale, attraverso la scissione di Telco. Questa operazione potrà venir richiesta dai soci in due distinti periodi finestra, quelli tra il 15 e il 30 Giugno 2014 e tra 1 e 15 Febbraio 2015.
Telefonica non potrà in ogni caso, secondo gli accordi, aumentare la propria partecipazione diretta o indiretta in Telecom Italia oltre il 22,4%; l'unica eccezione riguarda la presenza di un soggetto terzo che intervenga nella compagine societaria giungendo ad una partecipazione che superi il 10%.
Questa la sequenza delle operazioni tecniche al termine delle quali Telefonica avrà il controllo su Telecom Italia. Le implicazioni sono importanti e numerose ma proprio per questo motivo richiedono tempo per venire verificate e colte dal punto di vista dell'operatività dell'azienda. L'obiettivo che tutti si augurano è che questo passaggio di controllo possa portare a importanti investimenti tesi a migliorare l'infrastruttura fornita da Telecom Italia, sempre più importante in questi anni per assicurare quella base tecnica che permetta lo sviluppo del tessuto economico della nostra nazione.