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Sviluppatori PES: giocare a Fifa è come giocare a ping pong

Written By Unknown on Sabtu, 30 Agustus 2014 | 17.25

"Personalmente credo che i nostri tiri e i nostri portieri siano molto meglio rispetto a quelli di Fifa", ha detto Adam Bhatti, brand manager europeo di PES, quando gli è stato chiesto di fare un confronto tra i nuovi PES 2015 e Fifa 15. "Il nostro gameplay è più realistico".

PES 2015

Secondo quanto riporta NowGamer, Klaus Garner, assistant producer di PES 2015, ha aggiunto: "Il nostro gioco permette di giocare il calcio vero, di contrattaccare, fare possesso e lanciare lungo. Tutte cose che non puoi fare nell'altro titolo, perché lì è come giocare a ping pong".

Secondo Bhatti, Fifa si riduce a una questione di far gol, il resto è accessorio. "Non è necessariamente una cosa negativa: molte persone vogliono solo far gol e non interessa loro tutta la parte di costruzione dell'azione", dice. Allo stesso tempo ammette che PES ha fatto un errore nel passato quando si è cercato di fare un gioco di calcio "solo per intenditori".

"Continuiamo a ragionare così, ma allo stesso tempo non vogliamo escludere coloro che non sono proprio intenditori", spiega il brand manager. "Nella vita reale può capitare che Schweinsteiger tenga palla a centrocampo nel tentativo di passarla a Klose. Ma in quelle condizioni la difesa avversaria fa di tutto per impedire il passaggio, blocca le corsie di passaggio e sale per chiudere gli spazi. Questo rende molto difficile passare le palla e raramente c'è un pallonetto per farla arrivare all'attaccante. Ma, invece, in Fifa capita quasi sempre".

Il team di PES vuole quindi creare un gioco di calcio "diverso", che sia più simile alla realtà. "Dobbiamo però stare attenti a non renderlo troppo frustrante, per cui la nostra sfida è quella di trasmettere l'idea che giocare il calcio reale sia divertente", conclude Bhatti


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La mappa di tutti i dispositivi connessi ad internet nel mondo

Semplificando, internet è un vasto gruppo di computer e dispositivi connessi fra di loro che condividono le stesse informazioni. Ma dove sono sparsi tutti questi dispositivi nel mondo? Una domanda che sembra essersi posto John Matherly, ideatore di Shodan, che ha eseguito un ping a tutti i dispositivi collegati in rete.

Shodan, Mappa dispositivi connessi ad internet
Fonte: John Matherly su Twitter

La sua ricerca ha prodotto una mappa che mostra la diffusione della tecnologia a livello globale e che dipinge un quadro che dà particolare rilevanza agli obiettivi fissati dalle multinazionali del settore tecnologico: ovvero aumentare esponenzialmente la base d'utenza portando la madre di tutte le reti anche nelle aree in via di sviluppo.

Aree geografiche, queste ultime, che appaiono come lasciate fuori, o quasi, dalle più recenti tecnologie informatiche. L'immagine mostra che una stragrande maggioranza di dispositivi interconnessi si trova nelle nazioni sviluppate e nelle aree metropolitane, con una grossa prevalenza negli Stati Uniti e in Europa, e alcuni picchi in America Latina.

Le ricerche di Matherly sono state rese possibili dalle tecnologie sviluppate dalla società che ha creato, Shodan, che si auto-definisce come il "primo motore di ricerca per i dispositivi connessi ad internet". L'obiettivo è quello di aiutare i produttori a intercettare i propri dispositivi e capire i modelli diffusi e da dove si collegano ad internet.

Nonostante ciò, risulta difficile capire se Matherly sia stato fattivamente in grado di eseguire un ping a tutti i dispositivi connessi, ma l'immagine è un chiaro indicatore dei luoghi del mondo in cui si trova la maggiore affluenza di personal computer, smartphone, tablet e qualsivoglia dispositivo elettronico connesso alla rete.


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Come gli spettatori elaborano le immagini e le storie viste al cinema

La Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha organizzato un evento di due giorni intitolato Movies in Your Brain: The Science of Cinematic Perception in cui vari esperti hanno esaminato il modo in cui gli spettatori elaborano le immagini e le storie che vedono sul grande schermo.

Oscars

Uri Hasson, professore associato di psicologia e neuroscienze dell'Università di Princeton, ha spiegato come sia possibile misurare la reazione del cervello ai film tramite la Risonanza Magnetica Funzionale. I neuroni del cervello hanno bisogno di energia per attivarsi, mentre parti differenti del cervello processano tipi di informazioni differenti. Hasson ha mostrato una mappa di risposte neurali in associazione alla proiezione dei film Il Buono, il Brutto, il Cattivo e Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani. Questi film coinvolgono tra il 63 e il 73% delle parti del cervello e provocano negli spettatori delle reazioni fisiche, come la risata.

Sono intervenuti anche Jeffrey M. Zacks, professore di psicologia e radiologia presso la Washington University di St. Louis, e il tre volte Premio Oscar Walter Murch, montatore e responsabile degli effetti sonori di film quali Apocalypse Now, Il Paziente Inglese e Il Padrino - Parte II. Murch ha spiegato come una scena del film La Conversazione con Gene Hackman sia stata modificata sulla base delle dichiarazioni fatte dal famoso regista John Huston in un'intervista.

Huston aveva parlato del battito delle ciglia in quell'intervista, e della dipendenza con gli stati emotivi. Durante l'evento, quindi, Zacks e Murch hanno praticato un esperimento in tempo reale sugli spettatori presenti: hanno mostrato la scena de La Conversazine di cui Murch aveva parlato e catturato le reazioni degli spettatori tramite una telecamera a infrarossi. Dopo è stato mostrato il filmato catturato all'infrarosso a fianco della sequenza originale e data quindi l'opportunità di verificare se il proprio battito delle ciglia coincidesse con quello di Gene Hackman.

Le reazioni comuni fra tutti gli spettatori di una sala cinematografica è un fenomeno che è stato studiato a lungo nel corso degli anni, come ha detto James Cutting, presidente del dipartimento di psicologia alla Cornell University. Cutting è un esperto di elaborazione percettiva e cognitiva e del loro rapporto con il montaggio dei film, il frame rate, la tecnologia di proiezione, le scene e la struttura narrativa. Ha studiato, ad esempio, la durata delle singole scene dei film, che si è ridotta progressivamente nel corso del tempo rispetto agli albori del cinema. Nonostante l'opinione popolare ritenga che ciò dipenda principalmente dalla diffusione dei video musicali e di internet, in realtà questo processo iniziò ben prima, sin dalla fine dell'epoca del cinema muto.

Un'altra importante testimonianza è stata poi quella di Talma Hendler, fondatrice e direttrice del Functional Brain Center al Tel Aviv Sourasky Medical Center. La Hendler, infatti, ha mostrato un filmato ottenuto tramite tecnologia di tracciamento degli occhi, applicata su un pubblico di 10 persone durante la scena del circuito di Montecarlo all'interno del film Iron Man 2. Il video evidenzia come le 10 persone si concentrino contemporaneamente sugli stessi punti.

Mostriamo solo un'immagine di questo video perché non possiamo condividerlo sul nostro sito per motivi di copyright. Per vederlo nella sua interezza recatevi sul sito degli Oscar.

Iron Man 2

Anche la scena del film Chef, ancora una volta di Jon Favreau, evidenzia come gli spettatori reagiscano conformemente tra di loro. Durante questa scena si agitano per una semplice conversazione imbarazzante o per l'improprio uso di certi alimenti. Hendler ha aggiunto che il nostro sistema empatico risponde alle informazioni processate dal cervello portando a reazioni condivise, mentre Murch e Favreau sottolineavano come il livello di tensione generato da una scena possa continuare a crescere per periodi di tempo prolungati.

Se la prima serata dell'evento si è concentrata sulle reazioni degli spettatori alle storie proposte al cinema, la seconda verteva sugli esperimenti sul cervello e su come questi studi possano essere applicati alla cinematografia e alla psicologia. Tema affrontato dal noto regista Darren Aronofsky e dal suo collaboratore abituale Ari Handel (che ha co-scritto Noah, The Wrestler e Il Cigno Nero), i quali si sono uniti agli scienziati per discutere come le varie parti del cervello reagiscano a fattori quali frame rate, montaggio e contenuti emotivi.

È stato mostrato come la capacità del cervello di generare i ricordi a breve e lungo termine vada oltre la fine del film. Agli spettatori è stata sottoposta una scena del film Mio Zio e poi è stato chiesto loro quale dei due oggetti era apparso sullo schermo. Solo una piccola minoranza è stata in grado di rispondere correttamente (era una sedia).

I film, inoltre, attivano parti differenti del cervello a seconda dei loro contenuti, come è possibile rilevare tramite Risonanza Magnetica. Sono state mostrate scene tratte dai film Nemiche Amiche, La Scelta di Sophie e The Ring 2, i quali hanno prodotto reazioni complesse all'interno del cervello e un livello di attività superiore rispetto alla normale attività cognitiva. Secondo gli scienziati intervenuti, tali studi possono essere d'aiuto per la formulazione di nuovi approcci terapeutici in psicologia.

Alcune scene dei film di Aronofsky, come ad esempio Il Cigno Nero, producono delle reazioni controverse negli spettatori. Quelle più aggressive possono finire per spingere gli spettatori al limite di ciò che considerano psicologicamente tollerabile, portandoli a commentare apertamente ciò che stanno vedendo. Aronofsky si è mostrato particolarmente contento della reazione del pubblico a una delle scene più realistiche de Il Cigno Nero, visto che produceva dei risultati simili alla schizofrenia, con i centri cognitivi ed emotivi del cervello che operano contemporaneamente, in sincronia e non.

Ha chiuso la due giorni Andy Maltz, Managing Director del Academy's Science and Technology Council, che è intervenuto su un tema molto dibattuto nell'ultimo periodo nel mondo del cinema, quello del frame rate. I due recenti Lo Hobbit di Peter Jackson, con immagini a 48fps, e i tentativi di James Cameron di creare dei film a un frame rate molto alto (i seguiti di Avatar), hanno prodotto una grande varietà di opinioni negli ultimi anni, mentre un nuovo progetto dell'organo diretto da Maltz ha offerto una chiara dimostrazione delle molteplici possibilità offerte dai nuovi frame rate.

Una singola scena, intitolata The Affair, è stata ripresa più di 30 volte con le stesse inquadrature e le stesse movenze da parte degli attori a frame rate differenti: 24fps (lo standard attuale), 48fps, 60fps e 120fps. Il pubblico ha reagito in maniera sempre differente, evidenziando come sia ancora molto difficile fissare dei paletti rigidi in tal senso.


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Apple annuncia l'evento di presentazione di iPhone e iWatch: 'Vorremmo dirvi di più'

Written By Unknown on Jumat, 29 Agustus 2014 | 17.25

Apple non vede l'ora di presentarci i nuovi iPhone e, forse, il nuovo indossabile. "Wish we could say more" è il titolo degli inviti inviati agli addetti alla stampa per l'evento speciale organizzato per il 9 settembre, come già preannunciato dalle numerose indiscrezioni sull'argomento. È previsto però un grosso cambiamento rispetto alla tradizione della società.

Flint Center
Fonte: MacRumors

Lo Yerba Buena Center in cui si è storicamente tenuto l'evento speciale di settembre di Apple viene sostituito con il Flint Center for the Performing Arts a Cupertino, in un locale più vicino alla sede della società e con un numero tre volte superiore di posti a sedere per i partecipanti. Il Flint Center è dove Apple ha in passato presentato il primo Macintosh e il primo iMac, rappresentando una scelta simbolica oltre che più conveniente. Invariato l'orario di apertura dell'evento, le 19 in Italia.

Il nuovo evento potrebbe contrassegnare un momento storico per la società, il passaggio a qualcosa di nuovo rispetto al passato, probabilmente una nuova categoria di prodotti. A preannunciarlo è Jim Dalrymple, fonte sempre molto vicina agli insider di Apple, che ha scritto un Twitter intriso di attesa per il prossimo evento: "Tenete ben saldi i vostri cappelli, questo sarà un giro selvaggio", lasciando intuire che sia già a conoscenza di qualcosa.

I grandi attesi del prossimo evento di presentazione sono essenzialmente due, iPhone 6 e iWatch. Lo smartphone di Cupertino potrebbe essere svelato in due varianti differenti, una con display da 4,7" che sostituirà l'attuale top di gamma e un modello inedito con display più grande che andrà a coprire una nicchia di mercato sino ad oggi inesplorata da parte della società, quella dei cosiddetti phablet.

Qualche dubbio in più sullo smartwatch, di cui al momento non si conoscono caratteristiche particolari. L'indossabile della Mela è protagonista di rumor e speculazioni ormai da mesi, ma non ci sono ancora prove concrete sulla sua effettiva esistenza. Appare evidente che iWatch potrà rappresentare la concretizzazione di alcune feature di iOS 8, come HealthKit, tuttavia per poter dire di più dobbiamo attendere poco più di una settimana.

Secondo varie indiscrezioni, iPhone 6 potrebbe essere rilasciato nei mercati principali (da cui l'Italia è spesso esclusa) il 19 settembre, ovvero il venerdì della settimana successiva a quella della presentazione, come avviene da tempo nel ruolino di marcia degli smartphone della Mela. Il modello da 5,5" potrebbe arrivare invece in un secondo momento, mentre a pochi giorni dall'evento, che ricordiamo si terrà alle ore 19 italiane del prossimo 9 settembre 2014, potremmo attenderci il rilascio al pubblico di iOS 8.

Apple, evento del 9 settembre 2014


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Gta 5 per PC e console next-gen posticipato al 2015 secondo nuovi rumor

I fan di Gta 5 stanno aspettando con particolare ansia la versione next-gen di quello che è considerato come uno dei migliori videogiochi della precedente generazione. Rockstar ha, infatti, più volte alimentato le aspettative promettendo nuove feature (si parla della possibilità di cavalcare gli animali) e una grafica sensibilmente più dettagliata con la nuova versione di Grand Theft Auto.

Gta 5

Tuttavia, secondo fonti ben informate, potrebbe esserci un posticipo dall'autunno 2014, ovvero la data annuncia all'E3 quando Gta 5 next-gen è stato rivelato, al 2015. Le ultime indiscrezioni a tal proposito arrivano dall'illustre sito britannico Cvg.

"Solitamente si costruisce molto hype su un titolo così importante a cominciare da un paio di mesi prima del rilascio", dice James Jarvis, giornalista di Cvg, nel video che riportiamo in questa pagina. "Se non inizieranno a uscire anteprime e articoli di hands-on a breve, è molto probabile che non riusciremo a vedere Gta 5 per PC, PS4 e Xbox One prima dell'anno prossimo".

"Per quanto riguarda le versioni PS3 e Xbox 360, infatti, Rockstar iniziò a mostrarci il gioco ben otto mesi prima del rilascio, mentre con la nuova versione di Gta 5 non è successo niente del genere".

Le parole di Jarvis sono avvalorate anche dall'assenza di Gta 5 next-gen al recente GamesCom, ovvero la fiera di riferimento per il mondo videoludico che accoglie tutti i titoli più attesi in uscita.


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The Bat! Home Edition

scheda aggiornata 1 ora fa

Client di posta elettronica completo e dotato di funzioni molto interessanti. Consente la gestione di più account e la possibilità di impostare vari filtri. Il tutto è stato sviluppato con una grafica intuitiva e la maggior parte delle funzioni è disponibile in drag and drop.

Questo mail client è predisposto per integrare alcune funzionalità di scansione virus nelle email (inviate e ricevute), sfruttando le tecnologie di Kaspersky Antivirus.

Novità di questa release:

 New filter action – "Clear all tags"
* Added profiles for re-filtering a folder
* Filter action to add/delete addresses to/from address book can now extract target addresses from message body with template
* It is now possible to quick-search folders in the folder selection dialogue
* Nickname/Handle from Address Book can be used in TO parameter of /MAIL switch in command line
* Nickname/Handle from Address Book is automatically expanded when used in address macros (TO, CC, ...) in templates
* Added folder set tabs in the folder selection dialogue
* Option to wrap text in "Plain text (Windows)" editor
# Improvements
* "Paste as plain text" option added to popup in the Edit Mail Message Form
* System folders (Inbox, Outbox, Trash, etc.) can have their own settings for templates, deletion etc.
* Now if files are dropped onto an Address History item, the editor uses the corresponding e-mail address as the destination
* Some visual fixes in "View Mode Setup"
* Empty lines are now correctly displayed in POP.log and SMTP.log
* Double clicking on a list column separator expands column to fit its contents
* When an account is created by selecting folder in MAIL folder, the account name and home directory are automatically filled
* Image content is used to determine real image type (for example, name has PNG extension but there is GIF image inside)
# Fixes
* View Mode option "Expand All Threads" cannot be ignored during changing threading or switching between View Modes anymore
* Temporary files are now deleted after auto-save in the message editor
* Deletion of common folders could sometimes give an Access Violation error
* Large folders are not opened slowly on Windows XP anymore
* Message create/receive time is correctly displayed without degrading folder loading performance
* Fixed a bug when only the first message was used for checking against filter condition when a filter was applied to several selected messages using Hotkey
* Text settings like Date/Time separator are now retrieved correctly from the system's registry if the text is one character long
* Message list cannot lose changes made by incoming filters anymore (setting color group in IMAP folder for incoming messages wasn't visible before refreshing folder)
* Fixed stack overflow when trying to parse malicious or malformed HTML with too many nesting tags
* Fixed problem with wrong timezone offset in new message header if "(GMT) Greenwich Mean Time: Dublin, Edinburgh, Lisbon, London" timezone is used in daylight saving time
* "Resend" message action now uses "Delivery type" option in "Account Properties" to send message immediately or put it in Outbox
* Fixed "-ERR Invalid command" response from POP3 server when opening message in Dispatcher
* Fixed an AV when trying to save attachment by drag-and-dropping it from message stored on HDD (anti-virus check enabled)
* Application does not freeze when doing mass mailing of big messages anymore
* Solved the problem that appeared when copying/moving several messages between folders of the same Gmail account
* File selection dialog does not hide current window – message editor or address book – anymore
* Fixed memory corruption if Message Finder was closed when searching was in progress
* Solved the problem when System Hotkey "Open MailTicker messages" did not bring opened message to front on Windows XP
* Fixed possible deadlock when updating counters for IMAP folder
* Fixed the problem with certain graphics that could not be accessed in tabs
* Solved possible access violations related to logging subsystem
* Fixed reported errors on some received S/MIME messages that were encrypted by weak keys


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Olympus PEN E-PL7, elettronica aggiornata e selfie a go-go

Written By Unknown on Kamis, 28 Agustus 2014 | 17.26

Olympus annuncia oggi la nuova PEN E-PL7, aggiornamento in chiave "fashion" della sua mirrorless non professionale. Le modifiche più vistose riguardano infatti l'aspetto esterno della fotocamera - il suo abito, per rimanere in tema.  

La prima di queste modifiche riguarda il display posteriore, un LCD touch-screen da 3 pollici di elevata risoluzione (1.037.000 punti) che, per la prima volta, si può orientare verso il basso per rendere più pratico l'autoscatto.  Abbassandolo, la E-PL7 entra automaticamente in "modalità selfie" - l'obiettivo si porta in posizione grandangolare e il monitor LCD si comporta da specchio mostrando alcuni pulsanti virtuali per lo scatto, la selezione della sequenza e la modalità e-Portrait.


A ulteriore testimonianza dell'impegno profuso in questo senso, la PEN E-PL7 integra anche funzioni di scatto remoto evolute, con controllo zoom e anteprima dallo schermo dello smartphone. È anche possibile impostare l'autoscatto per scattare fotografie in sequenza, che sia rapida, stile "paparazzo", o più lenta e con inquadratura close-up, stile cabina per le fototessere.

Il sensore è rimasto quello della E-PL5, LiveMOS da 16,1 Mpixel e, anche se il processore d'immagine (TruePic VII) è di nuova generazione, non sembra che questo abbia portato a incrementi di prestazioni o ampliato le possibilità di scatto in basse luci. La gamma ISO rimane infatti quella dei precedenti modelli, 200-25600 (200-1600 ISO l'impostazione predefinita in Auto), e la cadenza è sempre da 8 fps, anche se il buffer è stato ampliato per aumentare la profondità della raffica.

In compenso, sono stati aggiunti nuovi Art Filter (Vintage, Colore parziale) e nuovi "impaginati" per la modalità Photo Story.

Un aggiornamento degno di nota riguarda lo stabilizzatore ottico a 3 assi, accreditato ora di un vantaggio di 3,5 EV (standard CIPA). Forse un po' poco per giustificare dal punto di vista tecnico l'aggiornamento di un modello che, già nella passata incarnazione, aveva visto pochissime modifiche rispetto al precedente, ma più che sufficiente per farne un oggetto di moda che la fashion blogger Laetitia Wajnapel possa definire "la fotocamera perfetta per i fashion blogger".

Del resto - parole del comunicato Olympus -  "le persone attente alla fotografia creativa  elegante e raffinata non vogliono che una reflex digitale ingombrante e plasticosa comprometta il loro look ... Quando si guardano allo specchio, vogliono che la loro fotocamera li faccia apparire ancora più cool."


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Olympus PEN E-7, elettronica aggiornata e selfie a go-go

Olympus annuncia oggi la nuova PEN E-PL7, aggiornamento in chiave "fashion" della sua mirrorless non professionale. Le modifiche più vistose riguardano infatti l'aspetto esterno della fotocamera - il suo abito, per rimanere in tema.  

La prima di queste modifiche riguarda il display posteriore, un LCD touch-screen da 3 pollici di elevata risoluzione (1.037.000 punti) che, per la prima volta, si può orientare verso il basso per rendere più pratico l'autoscatto.  Abbassandolo, la E-PL7 entra automaticamente in "modalità selfie" - l'obiettivo si porta in posizione grandangolare e il monitor LCD si comporta da specchio mostrando alcuni pulsanti virtuali per lo scatto, la selezione della sequenza e la modalità e-Portrait.


A ulteriore testimonianza dell'impegno profuso in questo senso, la PEN E-PL7 integra anche funzioni di scatto remoto evolute, con controllo zoom e anteprima dallo schermo dello smartphone. È anche possibile impostare l'autoscatto per scattare fotografie in sequenza, che sia rapida, stile "paparazzo", o più lenta e con inquadratura close-up, stile cabina per le fototessere.

Il sensore è rimasto quello della E-PL5, LiveMOS da 16,1 Mpixel e, anche se il processore d'immagine (TruePic VII) è di nuova generazione, non sembra che questo abbia portato a incrementi di prestazioni o ampliato le possibilità di scatto in basse luci. La gamma ISO rimane infatti quella dei precedenti modelli, 200-25600 (200-1600 ISO l'impostazione predefinita in Auto), e la cadenza è sempre da 8 fps, anche se il buffer è stato ampliato per aumentare la profondità della raffica.

In compenso, sono stati aggiunti nuovi Art Filter (Vintage, Colore parziale) e nuovi "impaginati" per la modalità Photo Story.

Un aggiornamento degno di nota riguarda lo stabilizzatore ottico a 3 assi, accreditato ora di un vantaggio di 3,5 EV (standard CIPA). Forse un po' poco per giustificare dal punto di vista tecnico l'aggiornamento di un modello che, già nella passata incarnazione, aveva visto pochissime modifiche rispetto al precedente, ma più che sufficiente per farne un oggetto di moda che la fashion blogger Laetitia Wajnapel possa definire "la fotocamera perfetta per i fashion blogger".

Del resto - parole del comunicato Olympus -  "le persone attente alla fotografia creativa  elegante e raffinata non vogliono che una reflex digitale ingombrante e plasticosa comprometta il loro look ... Quando si guardano allo specchio, vogliono che la loro fotocamera li faccia apparire ancora più cool."


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HTC Desire 510, smartphone LTE alla portata di tutti

HTC ha annunciato oggi Desire 510 anche per il mercato italiano. Si tratta di uno smartphone che coniuga un prezzo di listino di fascia medio-bassa alle prestazioni di rete più avanzate del momento. date dal supporto alle tecnologie di connettività 4G LTE. Con il nuovo dispositivo, HTC vuole introdurre l'utente "a un mondo di alta qualità, video streaming on-the-go e download a una velocità straordinaria".

HTC Desire 510

Sotto la scocca troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 410 quad-core da 1,2GHz, supportato da 1GB di RAM e 8GB di storage integrato espandibile fino a 128GB attraverso slot microSD. Fra le altre caratteristiche troviamo una fotocamera posteriore da 5 megapixel, una VGA anteriore e una batteria da 2.100mAh che garantisce fino a 17 ore di chiamata in 3G e 646 ore di stand-by, secondo il produttore.

Lo smartphone ha un display da 4,7" a risoluzione FWVGA (854x480 pixel) ed è mosso da Android 4.4 personalizzato con HTC Sense e BlinkFeed. Disponibile nei colori Terra White e Meridian Grey, HTC Desire 510 presenta una scocca in policarbonato. Le sue dimensioni sono di 139,9 x 69,8 mm per la superficie e di 9,99 mm per lo spessore, con un peso complessivo di 158g.

L'estetica del dispositivo è personalizzabile con un tocco retro grazie alla custodia HTC Dot View case1 che permette di rispondere alle chiamate anche da chiusa. Non mancano i consueti sensori di luce ambientale, di prossimità e l'accelerometro, ed è previsto il supporto a Bluetooth 4.0, Wi-Fi 802.11b/g/n e DLNA, per lo streaming delle immagini da smartphone ad un televisore compatibile.


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Ubisoft: l'obiettivo è avere i 60 fps su PC per The Crew

Written By Unknown on Rabu, 27 Agustus 2014 | 17.25

"Il nostro obiettivo è avere i 60 fps su PC per quanto riguarda la versione finale del gioco, mentre l'attuale beta non rappresenta la qualità del gioco definitivo", sono le parole del community manager di Ubisoft, Natchai Stappers, sul forum ufficiale. Stappers è intervenuto dopo le proteste che erano state originate da una dichiarazione di un altro community manager, che sembrava confermare il framerate bloccato a 30 fps per la versione PC di The Crew.

The Crew

"Il gioco finale girerà a 30 fps e a 1080p su Xbox One, PS4 e PC e si spingerà fino a 5760x1080p su PC per il supporto alle configurazioni con tre monitor", aveva infatti scritto Ubi-Valentin. "Stiamo lavorando per offrire la migliore esperienza possibile a tutti i giocatori".

Il frame rate sarebbe stato bloccato per garantire le migliori performance sulla più vasta gamma di hardware possibile, anche se gli utenti dotati di configurazioni più potenti avrebbero comunque potuto togliere questo blocco, secondo le promesse dei tecnici Ubisoft.

Come ha scoperto un giocatore, che ha postato la procedura sullo stesso forum, infatti, il limite dei 30 fps può essere aggirato editando manualmente un file. "Lo si può fare, ma non è supportato ufficialmente", ha risposto in quell'occasione un manager Ubisoft. Secondo l'utente SeemsLegit.jpg basta modificare il file C:\Users\\Documents\The Crew\PCScalability.xml per riabilitare i 60fps su PC.

Insomma, sembra un caso molto simile a quello di Need for Speed Rivals, la cui versione PC era limitata a 30 fps nella versione day one del gioco. Limite comunque aggirabile con un semplice tweak, proprio come accade con The Crew. Resta il fatto che Ubisoft sembra disattenta nei confronti delle richieste dell'utenza PC, come aveva già dimostrato con Watch Dogs.

La seconda beta chiusa di The Crew per PC è partita lunerdì, mentre la beta per le console si terrà prima del rilascio del gioco, che avverrà il prossimo 11 novembre.

The Crew è un gioco di guida su mondo persistente online che per certi versi ricorda i titoli della serie Test Drive Unlimited. Porta i giocatori in una spericolata corsa attraverso una riproduzione fedele e liberamente esplorabile degli Stati Uniti, con diverse sfide e popolata da giocatori reali. I giocatori possono personalizzare le proprie auto per partecipare alle gare multiplayer, affrontare delle sfide che mettono alla prova le loro abilità alla guida e impegnarsi in un lunghi test di endurance cross-country.


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Google rilascia Chrome 37 stabile con supporto al DirectWrite per display ad alti DPI

Disponibile in versione beta dallo scorso 17 luglio, Chrome 37 ha raggiunto la piena maturità martedì scorso per Windows, OS X e Linux. Si tratta di una release ampiamente attesa soprattutto per gli utenti Windows, dal momento che marca il passaggio a DirectWrite, una API per il rendering del testo per Windows che consente di riprodurre in maniera nitida i caratteri anche su monitor ad alto DPI.

Fino alla versione 36, Chrome utilizzava le vecchie GDI (Graphics Device Interface) per la riproduzione dei testi nelle pagine web, con un impatto significativo nella qualità dei caratteri rispetto ad altri browser web come Internet Explorer e Mozilla Firefox, che da tempo si erano aggiornati con il supporto alle API più recenti disponibili già da Windows Vista.

Chrome 37 introduce il DirectWrite

Si tratta di un cambiamento atteso da lungo tempo dagli utenti del browser di Google, che "ha richiesto una ristrutturazione estesa dell'engine di rendering dei font di Chrome", stando alle parole della società. Il supporto a DirectWrite consentirà non solo la riproduzione di font più definiti con alcune impostazioni di Windows, ma anche performance superiori senza la necessità di modificare la struttura dei siti web.

Cambia inoltre l'interfaccia del manager di password e viene eliminata la richiesta di log-in nel browser per scaricare le Chrome app. Con Chrome 37 è adesso possibile caricare automaticamente le pagine web aperte alla riconnessione ad internet e non mancano naturalmente le novità rivolte agli sviluppatori con nuove API, il supporto a nuove funzionalità HTML e le consuete migliorie a stabilità e performance.

Chrome 37 disabiliterà il supporto alla funzione showModalDialog introdotta con Internet Explorer 4, una API che permette la visualizzazione di una finestra di contenuti HTML, arrestando tutti gli altri contenuti. Una funzione che viene utilizzata solamente sullo 0,006% delle pagine web e che, secondo Google, compromette l'esperienza d'uso del web come vista dall'utente di oggi e che rende più complicata l'implementazione di altre funzionalità più moderne.

Dal momento che si tratta di una funzione ancora usata da alcuni siti enterprise, Google ha aggiunto un'impostazione specifica per riabilitarla, dando tempo agli sviluppatori web fino al mese di maggio 2015, data in cui la funzionalità verrà del tutto eliminata dal browser.

Chrome 37 è disponibile in questa pagina, nella pagina ufficiale per il download.


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Leica Summicron-S 100mm f/2 ASPH, il più luminoso per il ritratto in medio formato

Leica Summicron-S 100mm f/2 ASPH, il più luminoso per il ritratto in medio formato

"Leica ha annunciato ufficialmente il nuovo Summicron-S 100 mm f/2 ASPH, ottica da ritratto per il sistema medio formato Leica S."

Leica ha annunciato ufficialmente il nuovo Summicron-S 100 mm f/2 ASPH, l'obiettivo da ritratto più luminoso oggi disponibile per il sistema S.


È composto da 7 elementi in 5 gruppi, con una lente a doppia superficie asferica e tre elementi a dispersione anomala per correggere le aberrazioni.


Copyright: Paolo Esposito. Fonte: leica-camera.com.

Per questo obiettivo, Leica è particolarmente fiera della resa cromatica e, più in particolare, della resa dell'incarnato, della consistenza di prestazioni a ogni apertura di diaframma e della resistenza al flare, che secondo il costruttore fissa nuovi standard per lo scatto in condizioni di luce critiche.

L'obiettivo è già ordinabile da B&H al costo di poco meno di 8000 dollari.   


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Fujifilm X30, ecco l'ultima evoluzione della compatta Pro

Written By Unknown on Selasa, 26 Agustus 2014 | 17.25

Fujifilm annuncia oggi X30, terza generazione della sua compatta top di gamma basata sull'apprezzato sensore X-Trans CMOS II da 2/3", che non necessita del filtro ottico passa-basso per il controllo dell'effetto moiré e dei falsi colori.

La conta dei Mpixel non è cresciuta rispetto alla precedente X20 (12 Mp), così come non sono cambiate le specifiche dell'ottica, che rimane uno zoom manuale 4x equivalente a 28mm-112mm f/2.0-2.8 costituito da 11 elementi in 9 gruppi, con tre elementi asferici e due elementi ED, e diaframma a 7 lamelle. Nonostante la focale non lunghissima, l'ottica è stabilizzata e accreditata di 3 stop di vantaggio nello scatto a mano libera.

Invariato anche il sistema AF ibrido, che secondo Fuji è in grado di mettere a fuoco in soli 0,06 sec lavorando in modalità rilevazione di fase, e identica la cadenza di scatto, pari a 12 fps, anche se la durata della raffica è stata incrementata a 18 scatti consecutivi in formato JPEG.

Cos'è cambiato rispetto alla X20, dunque? L'interfaccia, a cominciare dal mirino. L'avanzato mirino ottico ibrido "Advanced Optical Viewfinder", capace di mostrare le principali informazioni di scatto sovraimpresse al soggetto, che pure aveva costituito un vanto per il precedente modello, è stato qui abbandonato in favore del nuovo mirino elettronico "Real Time Viewfinder ".

Secondo Fuji, si tratta del mirino più ampio e veloce della sua classe. Offre, in effetti, un generoso ingrandimento pari a 0,65x (equivalente 35mm), che è sostanzialmente lo stesso che si trova sulle reflex entry-level APS-C, e secondo il costruttore il ritardo di visualizzazione è contenuto in soli 0,005 sec.


Lo schermo, un OLED da 2,36 milioni di punti, offre il controllo automatico della luminosità in relazione al livello di luce ambientale e consente una doppia visione con/senza anteprima delle condizioni di scatto, per una visione realistica dell'effetto finale oppure una visione più simile a quella del mirino ottico. Il nuovo mirino riconosce anche l'orientamento verticale.

Sicuramente qualcuno rimpiangerà la scomparsa del mirino ottico ma, in tutta onestà, su modelli così compatti il mirino ottico risulta spesso troppo angusto per essere confortevole; sulla X20, nello specifico, copriva solo l'85% del campo inquadrato e la visione in posizione grandangolare era ampiamente ostruita dall'ottica ...  

Cambiato anche il display posteriore, che ora è leggermente più ampio (3 pollici), beneficia di una risoluzione doppia (920.000 punti) ed è basculante.

Sempre riguardo all'interfaccia, è comparsa sulla X30 una nuova ghiera di controllo concentrica all'obiettivo, posizionata dietro lo zoom manuale, che funge da ghiera secondaria consentendo l'immediata regolazione di diaframma e tempo di posa oltre che, se lo si desidera, di altri parametri quali sensibilità ISO, simulazione pellicola,  bilanciamento del bianco e scatto continuo.

A proposito di simulazione pellicola, debutta sulla X30 la nuova modalità Classic Chrome dedicata al reportage, caratterizzata da morbide gradazioni, ricchezza di dettaglio delle ombre e toni pieni, senza saturazione dei colori primari RGB.

Altra novità della X30 è l'integrazione del modulo Wi-Fi con funzione di scatto remoto da smartphone e tablet.

Infine, e questa è senz'altro una miglioria benvenuta, l'autonomia è stata incrementata di un fattore 1,8x rispetto alla X20 e ora raggiunge 470 decorosissimi scatti.

La fujifilm X30 sarà in vendita dal mese di settembre 2014 al prezzo suggerito al pubblico di 569,99 Euro.


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LG G3 Stylus ufficiale: il top di gamma riceve il pennino (e perde tutto il resto)

LG ha annunciato una nuova variante depotenziata di G3, il dispositivo di fascia alta dalle strabilianti caratteristiche tecniche. LG G3 Stylus è uno smartphone pensato soprattutto per i mercati emergenti, caratterizzato dal supporto delle reti 3G, specifiche da fascia media e dalla presenza di una penna stilo, da cui prende il nome.

LG G3 Stylus

Lo schermo resta da 5,5 pollici, ma la risoluzione è sensibilmente inferiore: 540x960 (qHD) sono i pixel della nuova variante, contro i 1440x2560 dello schermo Quad HD del modello tradizionale. Sotto la scocca in plastica troviamo un processore quad-core da 1,3GHz con 1GB di RAM e 8GB di storage integrato, espandibile attraverso il canonico slot per microSD. Il tutto verrà alimentato da una generosa batteria rimovibile da 3.000mAh e saranno tre i colori disponibili al lancio: nero, bianco e gold.

  • SoC: Quad-Core 1.3 GHz
  • Display: LCD IPS 5.5" qHD (960 x 540)
  • Memoria: 8 GB / 1 GB RAM / slot MicroSD
  • Fotocamere: Posteriore 13MP / Frontale 1.3MP
  • Batteria: 3,000mAh (rimovibile)
  • Sistema operativo: Android 4.4.2 KitKat
  • Dimensioni: 149,3 x 75,9 x 10,2 mm
  • Peso: 163g
  • Rete: 3G
  • Colori: Nero / Bianco / Gold
  • Altro: Penna stilo

Il sistema operativo di G3 Stylus è naturalmente Android, in versione 4.4.2 KitKat, personalizzato con una serie di funzionalità software aggiuntive tipiche di LG, fra cui Dual Window, che permette di eseguire due applicazioni contemporaneamente sulla schermata, o Smart Keyboard, che impara il modo di scrivere dell'utente e ne riduce gli errori del 75%.

Non manca KnockCode, la particolare modalità di sblocco proprietaria di LG attraverso gesture personalizzabili, e sono presenti anche funzionalità che rendono più semplice l'uso della fotocamera, come Touch and Shoot e Gesture Shot. Importanti le dimensioni: 149,3 x 75,9 mm per quanto riguarda la superficie, con uno spessore di 10,2 e un peso di 163g, caratteristica obbligata dall'ampia diagonale del display.

LG G3 Stylus

LG G3 Stylus sarà disponibile a partire da settembre in Brasile, e a seguire verrà lanciato in Asia, Medio Oriente, Africa e CIS. Prezzo e disponibilità verranno ufficializzati contestualmente al lancio nei diversi paesi.


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Microsoft svela Age of Empires: Castle Siege per Windows 8 e Windows Phone 8

Si tratta di un gioco ottimizzato per i controlli via touch con cui Microsoft intende competere soprattutto con gli strategici moderni per i dispositivi portatili i quali a loro volta sono ispirati dal mitico Age of Empires originale. Torneranno alcune fazioni tipiche del gioco originale come i Britanni e i Teutoni, anche se il gioco somiglierà più a Clash of Clans piuttosto che allo stesso Age of Empires.

Age of Empires: Castle Siege

Bisognerà fortificare un castello e la città circostante, allenare le armate e mandarle in guerra contro gli insediamenti dei nemici. Uno schema di gioco che se da una parte, dal lato artistico, punterà sugli elementi visivi dei vecchi Age of Empires, dall'altra ricorderà principalmente i titoli Supercell in termini di velocità di gioco e di immediatezza.

Le battaglie saranno più brevi rispetto a quelle del passato e, fra le tante cose, i giocatori potranno disegnare con il dito il percorso che le unità devono seguire per incunearsi nel castello nemico.

Age of Empires: Castle Siege sarà compatibile con i PC con Windows 8, con gli smartphone e i tablet. Sarà possibile connettersi con gli amici di Xbox Live e scalare le classifiche, mentre i progressi di gioco saranno salvati nella propria Gamertag. È sviluppato da Smoking Gun Interactive, una software house che ha già lavorato con Microsoft nei casi di Doodle Jump, Mars Rover Landing e Kinect Adventures.

Con il nuovo Age of Empires, Microsoft vuole rimpolpare il catalogo di app degli store Windows 8 e Windows Phone 8 con un titolo che segue le mode più recenti e che possa essere fruibile per il pubblico più ampio possibile. D'altra parte, ovviamente, si espone alle critiche dei fan dei vecchi Age of Empires, che vedono così totalmente stravolta la struttura di gioco a cui sono ancora affezionati.

Microsoft ha definitivamente chiuso Ensemble Studios, la software house che ha creato Age of Empires, nel 2009, ma successivamente a più riprese ha cercato di rilanciare il franchise. L'anno scorso ha rilasciato su Steam Age of Empires 2 HD Edition, mentre recentemente ha messo la parola fine sul progetto Age of Empires Online.


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Ufficiale Sony Cybershot KW11, ma non c'è traccia del sensore curvo

Written By Unknown on Senin, 25 Agustus 2014 | 17.25

Ufficiale Sony Cybershot KW11, ma non c'è traccia del sensore curvo

"I rumor hanno azzeccato tutte le caratteristiche, ma nell'annuncio ufficiale del telefono specializzato in selfie Sony Cybershot KW11 non c'è nessun cenno al sensore curvo"

Venerdì avevamo parlato della possibilità che la novità in arrivo per l'Asia da parte di Sony potesse portare in dote il nuovo sensore curvo messo a punto dalla casa giapponese. L'annuncio ufficiale del nuovo Sony Cybershot KW11 è del tutto conforme ai rumor (specifiche, foto e altri dettagli) ma nel comunicato stampa non c'è menzione della nuova tecnologia.

Il sensore utilizzato è un Exmor RS CMOS da 19,2 megapixel in formato da 1/2,3" come riportato dalle indiscrezioni, ma l'assenza di dettagli in merito nell'annuncio ufficiale fa propendere per una soluzione tradizionale 'piatta'. Per il resto il telefonino utilizza un display OLED da 3,3", mima nel suo aspetto quello di una bottiglietta di profumo e si conferma adatto per gli amanti dei selfie più fashion, con la parte superiore trasparente ruotabile per orientare la fotocamera verso di sé e riprendere il proprio aspetto, da condividere subito su tutti i social network.


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Lemon Meringue Pie potrebbe essere il nome definitivo di Android L

Emergono nuove prove circa il nome finale di Android L, la release della piattaforma mobile di Google che verrà rilasciata pubblicamente nei prossimi mesi. Sebbene in un primo momento si fosse parlato di Android Lollipop come nome ufficiale della prossima versione, negli ultimi giorni è divenuta sempre più probabile la scelta di Lemon Meringue Pie.

HTC Flounder, certificazione Wi-Fi

Android 4.4 KitKat avrebbe dovuto chiamarsi Key Lime Pie (KLP), prima dei cambiamenti dell'ultima ora e della partnership con Nestlé. In base alle ultime analisi operate da AndroidPolice, tuttavia, sembra che la voglia di torta non sia passata in Google. In un estratto dell'SDK di Android si leggono alcune menzioni delle attuali build d'anteprima di Android L per Nexus 5 e Nexus 7, insieme ad un'ulteriore versione definita "lmp-preview-release".

L'acronimo LMP non è del tutto nuovo: di recente è apparso anche all'interno dei documenti per la certificazione del Wi-Fi di HTC Flounder, il tablet Nexus realizzato dai taiwanesi non ancora annunciato ufficialmente, ed è presente nove volte all'interno della repository Android Open Source Project (AOSP), fra cui una volta anche nella titolazione dell'argomento preso in esame.

Considerando che i nomi delle varie release di Android sono sempre stati ripresi da dolci, Android Police ritiene che la sigla LMP possa essere pensata come l'acronimo di Lemon Meringue Pie, ovvero il nome ufficiale con il quale verrà rilasciato pubblicamente Android L, attualmente disponibile in fase di beta per gli sviluppatori interessati.


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IsoBuster

scheda aggiornata 24 minuti fa

Utility estremamente utile per la visualizzazione del contenuto di cd rovinati, evitando di appoggiarsi alle utility di windows. E' in grado di interpretare i seguenti formati: *.DAO (Duplicator), *.TAO (Duplicator), *.ISO (Nero, BlindRead, Creator), *.BIN (CDRWin), *.IMG (CloneCD), *.CIF (Creator), *.FCD (Uncompressed), *.NRG (Nero), *.GCD (Prassi), *.P01 (Toast), *.C2D (WinOnCD).

Di seguito le note fornite a corredo:

Changes:

  • IsoBuster now also provides access to logical drives (C: D: etc.) instead of only Physical drives (see options). This gives access to Windows volumes. So on a higher level, which means that drivers can translate the data first before IsoBuster gets it. This is particularly useful in case of encrypted volumes, for instance TrueCrypt mounted volumes
  • Dialog for experts with a [Professional] license to work with, test and complete managed image files
    • Once an IBP file is loaded, right mouse click the drive-selection control in the left corner and choose "Change or Test managed Image File Properties (Expert)"
    • Count the amount of errors inside a specified range
    • Change the status of an area
    • Complete the image file inside a range
  • Command line parameters /CI: /RANGE: /FROMTO: and /EP:NPC to complete a managed image file, inside a range or not
  • Ability to create an empty IBP/IBQ file set (no actual reads executed) via /ET:E to allow investigators to complete regions via /CI: and /RANGE: or /FROMTO:
  • Allow managed image files to be completed at the end with dummy data if the input drive is "*" (/D:*)
  • Implemented ability to reverse read (during extraction), using a given range
  • Ability to reverse read via command line parameter: /RR:[Interval]
  • Detect if the Linux EXT(2-4) file system is present and show an icon for it (exploration of EXT itself is not implemented but now an investigator knows it's present)
  • Detect if the Unix UFS(1-2) file system is present and show an icon for it (exploration of UFS itself is not implemented but now an investigator knows it's present)
  • Detect if the Linux Reiser(1-4) file system is present and show an icon for it (exploration of Reiser itself is not implemented but now an investigator knows it's present)
  • Detect if the Unix XFS(1-4) file system is present and show an icon for it (exploration of XFS itself is not implemented but now an investigator knows it's present)
  • Ability to load an additional LibEWF.dll next to the already present, embedded, libewf-20130416 version. A libewf.dll and its dependables need to be put in the /plugins/ folder
  • IsoBuster will now always first try to load the dynamic version (assumed to be more recent) before falling back on the embedded libewf-20130416 version. The embedded version may be removed over time to reduce the size again, we'll see
  • New option that defines how strict surface scanning is and whether there should be an abort after an error

Improvements:

  • Improved device naming if Inquiry fails
  • Improved determination of HD vs USB stick/Flash etc.
  • Improved user feedback while cleaning up (sanitising) NTFS so that the user has an idea about where the process is
  • Create sparse files when extracting sparse files and no filters are in use for that file
  • Ability to drag files to IsoBuster's TreeView, to open as image file, when IsoBuster is running in an elevated state
  • Popup warning when extracting from the ISO9660 file system, when other better file systems are present
  • Support for the *.image disk file format
  • Show attributes for Tracks, Sessions and Partitions in ListView (instead of N/A)
  • Fixed it so that HDs larger than 2 TB are seen as 2 TB instead of less, so that at least that space can be fully adressed and explored
  • Rewrote the automatic skipping and retry-count reducing mechanism, during extraction of a managed image file, to perform much better
  • Allow

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Acer Chromebox CXI: solo 180$ per il PC desktop con Chrome OS

Written By Unknown on Minggu, 24 Agustus 2014 | 17.25

Acer Chromebox CXI è un nuovo PC desktop dalle dimensioni compatte presentato dalla divisione americana della società lo scorso giovedì. A differenza di molte altre Chromebox (che usano SoC ARM), Acer si affida alla tecnologia Intel per la sua nuova creatura, che viene piazzata allo stesso tempo ad un prezzo di listino molto vantaggioso: 180$ sul mercato americano.

Acer Chromebox CXIAcer Chromebox CXI

Nello specifico, Chromebox CXI utilizza un processore Intel Celeron 2957U, dual-core da 1,4GHz con architettura Haswell. Come è possibile vedere dalle immagini, il mini-PC desktop offre due porte USB 3.0 sul lato frontale insieme ad un lettore di schede di memoria. Sul retro troviamo ulteriori 2 porte USB 3.0, una porta Ethernet, un alloggiamento per un'antenna Wi-Fi, e connettività DisplayPort e HDMI per il monitor esterno.

Due porte USB possono essere utilizzate per caricare la batteria di un dispositivo esterno anche a sistema spento. Grazie all'unità SSD da 16GB integrata, Acer garantisce un avvio del sistema in soli 8 secondi. Il volume della scocca è pari a 0,6 litri, con dimensioni estremamente ridotte: si parla di 16,5 x 13 x 3,3 cm. L'alimentatore esterno fornito da Acer è da 65W, mentre il sistema verrà mosso naturalmente da Chrome OS di Google.

Acer Chromebox CXI

Chromebox CXI può essere inoltre installato sul retro di monitor compatibili con lo standard VESA, in modo da risultare sostanzialmente invisibile sulla scrivania. Del sistema sono previste due varianti la cui unica differenza è data dal quantitativo di RAM installato: Acer Chromebox CXI-2GKM sarà proposto nel mercato statunitense a 179,99$ e avrà 2GB di RAM, mentre la versione con 4GB di RAM, Chromebox CXI-4GKM, avrà un prezzo al pubblico consigliato di 219,99$.

I due computer verranno commercializzati negli Stati Uniti e in Canada a partire dagli ultimi giorni di settembre, mentre non sono stati menzionati dalla società i piani per la loro esportazione in altri mercati.


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Archos 80 Helium 4G è il primo tablet 4G economico

L'obiettivo di Archos è sempre stato quello di offrire dispositivi mobile caratterizzati da prezzi estremamente popolari. La società ha svelato il nuovo 80 Helium 4G con il quale consegna le nuove reti al segmento di fascia bassa del mercato dei tablet, con un prezzo di 199€.

Archos 80 Helium 4G

Al suo interno troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 400 MSM8926, con support LTE fino a una velocità massima di 150Mbps in download. Il SoC viene supportato da 1GB di RAM e 8GB di storage integrato espandibile tramite microSD. Presenti inoltre due fotocamere da 2 e 5MP (video da 720p) e l'accesso alle applicazioni su Google Play Store.

Archos 80 Helium 4G si caratterizza inoltre per un display LCD IPS da 8" a risoluzione 1024768 (pertanto con aspect-ratio da 4:3).

"Archos 80 Helium 4G propone tutto ciò che la società rappresenta: offrire tecnologia all'avanguardia ad un prezzo accessibile per il mercato di massa", commenta Loic Poirier, CEO del produttore francese. "Siamo orgogliosi di essere i primi produttori ad offrire tablet 4G ai nostri clienti a prezzi accessibili, così come abbiamo fatto in precedenza con i nostri smartphone 4G".

Archos 80 Helium 4G

Grazie al design in alluminio, il tablet è spesso 9,2mm e pesa 430g, di cui 71 dovuti alla batteria ai polimeri di litio da 3.500mAh stipata al suo interno. Il tablet è mosso naturalmente da Android, in versione 4.3 Jelly Bean.

Archos 80 Helium 4G è già disponibile in Italia a partire da 199€ sul sito ufficiale e presso i rivenditori autorizzati.


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Leica M-P, più prestazioni per l'evoluzione della M Typ 240

Leica ha fatto debuttare quasi sotto silenzio la nuova Leica M-P, ultima evoluzione e attuale top di gamma del sistema a telemetro M. Il nome completo è M-P Typ 240, e sottolinea la stretta parentela con la M Typ 240 da cui deriva.

La M-P rappresenta, in effetti, solo un affinamento del precedente modello, con poche modifiche tangibili. La principale di queste è il raddoppio della memoria buffer, da 1 a 2 GB, il che le consente di essere - parole di Leica - "due volte più veloce nel catturare immagini in sequenza". In realtà, la cadenza di scatto rimane esattamente la stessa del modello precedente, 3 fps, ma ora la raffica passa dagli 8 scatti della M al riempimento del buffer da 2 GB (il DNG non compresso occupa circa 48 MB).

La copertura del display posteriore in Gorilla Glass della M è stata qui sostituita da un cristallo zaffiro resistente ai graffi, "praticamente indistruttibile" secondo il costruttore, e dotato di copertura antiriflesso da ambo i lati. Inoltre, è stata aggiunta una levetta per la selezione delle cornici di inquadratura all'interno del mirino. Tre cornicette simulano l'inquadratura per le ottiche 28/90mm, 35/135mm, 50/75mm.

A livello estetico, la M-P è ancora più discreta della precedente, tanto da rinunciare al noto "bolino rosso" in favore di una semplice scritta sulla calotta superiore. Per usare ancora una volta le parole del costruttore, "perfect understatement".

Tutto il resto è rimasto inalterato rispetto alla M, a cominciare dal gruppo sensore-processore d'immagine che vede ancora protagonista il CMOS da 24 Mpixel Leica MAX 24 MP e il processore Maestro. Il nuovo modello costerà circa 1000 dollari più della M Typ 240.       


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Acer Chromebox CXI: solo 180$ per il PC desktop con Chrome OS

Written By Unknown on Sabtu, 23 Agustus 2014 | 17.25

Acer Chromebox CXI è un nuovo PC desktop dalle dimensioni compatte presentato dalla divisione americana della società lo scorso giovedì. A differenza di molte altre Chromebox (che usano SoC ARM), Acer si affida alla tecnologia Intel per la sua nuova creatura, che viene piazzata allo stesso tempo ad un prezzo di listino molto vantaggioso: 180$ sul mercato americano.

Acer Chromebox CXIAcer Chromebox CXI

Nello specifico, Chromebox CXI utilizza un processore Intel Celeron 2957U, dual-core da 1,4GHz con architettura Haswell. Come è possibile vedere dalle immagini, il mini-PC desktop offre due porte USB 3.0 sul lato frontale insieme ad un lettore di schede di memoria. Sul retro troviamo ulteriori 2 porte USB 3.0, una porta Ethernet, un alloggiamento per un'antenna Wi-Fi, e connettività DisplayPort e HDMI per il monitor esterno.

Due porte USB possono essere utilizzate per caricare la batteria di un dispositivo esterno anche a sistema spento. Grazie all'unità SSD da 16GB integrata, Acer garantisce un avvio del sistema in soli 8 secondi. Il volume della scocca è pari a 0,6 litri, con dimensioni estremamente ridotte: si parla di 16,5 x 13 x 3,3 cm. L'alimentatore esterno fornito da Acer è da 65W, mentre il sistema verrà mosso naturalmente da Chrome OS di Google.

Acer Chromebox CXI

Chromebox CXI può essere inoltre installato sul retro di monitor compatibili con lo standard VESA, in modo da risultare sostanzialmente invisibile sulla scrivania. Del sistema sono previste due varianti la cui unica differenza è data dal quantitativo di RAM installato: Acer Chromebox CXI-2GKM sarà proposto nel mercato statunitense a 179,99$ e avrà 2GB di RAM, mentre la versione con 4GB di RAM, Chromebox CXI-4GKM, avrà un prezzo al pubblico consigliato di 219,99$.

I due computer verranno commercializzati negli Stati Uniti e in Canada a partire dagli ultimi giorni di settembre, mentre non sono stati menzionati dalla società i piani per la loro esportazione in altri mercati.


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Archos 80 Helium 4G è il primo tablet 4G economico

L'obiettivo di Archos è sempre stato quello di offrire dispositivi mobile caratterizzati da prezzi estremamente popolari. La società ha svelato il nuovo 80 Helium 4G con il quale consegna le nuove reti al segmento di fascia bassa del mercato dei tablet, con un prezzo di 199€.

Archos 80 Helium 4G

Al suo interno troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 400 MSM8926, con support LTE fino a una velocità massima di 150Mbps in download. Il SoC viene supportato da 1GB di RAM e 8GB di storage integrato espandibile tramite microSD. Presenti inoltre due fotocamere da 2 e 5MP (video da 720p) e l'accesso alle applicazioni su Google Play Store.

Archos 80 Helium 4G si caratterizza inoltre per un display LCD IPS da 8" a risoluzione 1024768 (pertanto con aspect-ratio da 4:3).

"Archos 80 Helium 4G propone tutto ciò che la società rappresenta: offrire tecnologia all'avanguardia ad un prezzo accessibile per il mercato di massa", commenta Loic Poirier, CEO del produttore francese. "Siamo orgogliosi di essere i primi produttori ad offrire tablet 4G ai nostri clienti a prezzi accessibili, così come abbiamo fatto in precedenza con i nostri smartphone 4G".

Archos 80 Helium 4G

Grazie al design in alluminio, il tablet è spesso 9,2mm e pesa 430g, di cui 71 dovuti alla batteria ai polimeri di litio da 3.500mAh stipata al suo interno. Il tablet è mosso naturalmente da Android, in versione 4.3 Jelly Bean.

Archos 80 Helium 4G è già disponibile in Italia a partire da 199€ sul sito ufficiale e presso i rivenditori autorizzati.


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Leica M-P, più prestazioni per l'evoluzione della M Typ 240

Leica ha fatto debuttare quasi sotto silenzio la nuova Leica M-P, ultima evoluzione e attuale top di gamma del sistema a telemetro M. Il nome completo è M-P Typ 240, e sottolinea la stretta parentela con la M Typ 240 da cui deriva.

La M-P rappresenta, in effetti, solo un affinamento del precedente modello, con poche modifiche tangibili. La principale di queste è il raddoppio della memoria buffer, da 1 a 2 GB, il che le consente di essere - parole di Leica - "due volte più veloce nel catturare immagini in sequenza". In realtà, la cadenza di scatto rimane esattamente la stessa del modello precedente, 3 fps, ma ora la raffica passa dagli 8 scatti della M al riempimento del buffer da 2 GB (il DNG non compresso occupa circa 48 MB).

La copertura del display posteriore in Gorilla Glass della M è stata qui sostituita da un cristallo zaffiro resistente ai graffi, "praticamente indistruttibile" secondo il costruttore, e dotato di copertura antiriflesso da ambo i lati. Inoltre, è stata aggiunta una levetta per la selezione delle cornici di inquadratura all'interno del mirino. Tre cornicette simulano l'inquadratura per le ottiche 28/90mm, 35/135mm, 50/75mm.

A livello estetico, la M-P è ancora più discreta della precedente, tanto da rinunciare al noto "bolino rosso" in favore di una semplice scritta sulla calotta superiore. Per usare ancora una volta le parole del costruttore, "perfect understatement".

Tutto il resto è rimasto inalterato rispetto alla M, a cominciare dal gruppo sensore-processore d'immagine che vede ancora protagonista il CMOS da 24 Mpixel Leica MAX 24 MP e il processore Maestro. Il nuovo modello costerà circa 1000 dollari più della M Typ 240.       


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Il sensore curvo di Sony potrebbe debuttare su un telefono...brutto

Written By Unknown on Jumat, 22 Agustus 2014 | 17.25

Il sensore curvo di Sony potrebbe debuttare su un telefono...brutto

"Pare che il rivoluzionario sensore curvo di Sony sia pronto ad entrare in commercio: sembra però che il debutto possa avvenire su uno smartphone dall'estetica abbastanza discutibile"

Sony ha fatto molto parlare di sé in questo 2014 per il suo sensore curvo, studiato per ridurre al minimo le aberrazioni anche senza dover ricorrere a ottiche molto costose. La prima versione del sensore che dovrebbe arrivare sul mercato è quella in un formato abbastanza piccolo, il classico 1/2,3" utilizzato sulle compatte, ma è prevista anche una versione full frame.

Stando alle indiscrezioni in rete il debutto del sensore potrebbe avvenire su un telefono...brutto. Sono infatti trapelate alcune foto rubate e gli scatti promozionali del nuovo Sony KW1, telefono orientato alla fotografia, ma soprattutto ai selfie, integrando nella parte superiore un blocco in materiale trasparente, ruotabile di 180° con modulo fotocamera e doppio flash LED.

Il modulo è stabilizzato e integra il sensore curvo 1 / 2.3-inch Exmor RS da 19,2 milioni di pixel. Dal punto di vista fotografico pare essere molto avanzato, includendo un filtro ND, potendo scattare fino a 1/8000s e offrendo due lenti di conversione zoom 1-3.5x e 3-10x, questo sempre stando ai rumor di provenienza cinese. La presentazione potrebbe avvenire già all'IFA di Berlino, staremo a vedere come apparirà il telefono nella realtà.


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GeForce Experience

scheda aggiornata 54 minuti fa

GeForce Experience è un tool specificamente sviluppato per i sistemi dotati di GPU NVIDIA GeForce, grazie al quale è possibile impostare in modo automatico la migliore impostazione qualitativa per il proprio sistema con una ricca serie di titoli 3D.

Questo software permette quindi di andare oltre quelle che sono le impostazioni predefinite dal gioco nel momento in cui si lascia che sia quest'ultimo a selezionare in automatico le migliori opzioni. La risultante è una esperienza qualitativamente migliore, con frames al secondo più elevati e una migliore qualità video.

Di seguito le note fornite con la versione più recente:

GeForce Experience 2.1 Release Highlights

ShadowPlay

  • Adds in-game framerate counter
  • Shadow Mode can now be used with desktop capture
  • Adds push-to-talk functionality
  • Extends capture resolution up to 2500 x 1600
  • Improved audio synchronization when editing with Adobe Premier
  • Improved Twitch streaming stability
  • ShadowPlay on/off state now persists across self-update

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Report sulla frammentazione: 18.796 i modelli di smartphone Android

Lamentato da operatori del settore e utenti, il problema della frammentazione affligge Android da anni. La stessa Google ha cercato di recente di adottare misure correttive per ridurre la portata del fenomeno, con ulteriori manovre previste per il futuro. Il più grosso problema della piattaforma, tuttavia, è anche il suo più evidente vantaggio dal punto di vista commerciale.

Android è presente su un numero enorme di dispositivi, caratterizzati da concetti e form factor sostanzialmente diversi che vanno a coprire parecchie nicchie di mercato. Avere una piattaforma operativa frammentata, però, obbliga lo sviluppatore ad un conseguente lavoro aggiuntivo, che deve testare e ottimizzare i propri lavori su un numero effettivamente molto corposo di prodotti di terze parti.

Negli scorsi giorni OpenSignal ha analizzato nel dettaglio il fenomeno per verificarne la portata all'interno del 2014 Android fragmentation report. OpenSignal è la società alla base dell'app omonima su iOS e Android che offre una mappa della copertura delle reti telefoniche, aggiornata sulla base delle informazioni ricevute dagli smartphone degli utenti. Proprio per l'affidabilità dei dati ricevuti, la società è diventata una delle fonti più autorevoli sulla materia.

OpenSignal, analisi frammentazione Android

Sfruttando i dati raccolti dagli smartphone, OpenSignal è riuscita a creare un quadro del numero di smartphone differenti in circolazione. Secondo le stime della società, nel 2014 sono presenti 18.796 modelli di dispositivi Android, un numero in netto aumento rispetto agli 11.868 dell'anno precedente. I dati di OpenSignal si basano sui 682.000 dispositivi su cui è stata installata l'applicazione. Il numero è naturalmente destinato ad aumentare nel corso del tempo.

Nessuna sorpresa nel vedere Samsung in cima alle classifiche del mondo Android, mentre seguono Sony, LG, Motorola e Huawei. OpenSignal fa notare inoltre che fra i dispositivi più diffusi, 12 su 13 sono di Samsung. Non mancano nelle analisi operate gli ingiusti paragoni con iOS, la piattaforma concorrente che si basa su un concetto estremamente differente: iOS è disponibile solo su pochi dispositivi per scelta di Apple, mentre Android si pone obiettivi estremamente differenti.

OpenSignal, analisi frammentazione Android

KitKat, l'ultima versione di Android, è installata sul 20,9% dei dispositivi analizzati, poco più di Gingerbread o Froyo, versioni ormai ampiamente superate. In paragone, OpenSignal conferma gli ottimi risultati di iOS, la cui ultima versione pubblicamente disponibile è installata sul 91% dei dispositivi analizzati, mentre iOS 6 sull'8%. Solamente l'1% dei dispositivi iOS in circolazione, secondo la società, utilizza una versione obsoleta della piattaforma mobile.


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Glary Utilities

Written By Unknown on Kamis, 21 Agustus 2014 | 17.25

scheda aggiornata 1 ora fa

Glary Utilities integra una serie di strumenti utili alla pulizia, manutenzione e ottimizzazione del proprio PC. Molte operazioni reso possibili da Glary Utilities possono essere compiute anche dagli strumenti standard messi a disposizione dal proprio sistema operativo, ma questo tool rende il tutto più semplice e a portata di mano.


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LG annuncia L Bello e L Fino, in mostra nel corso del prossimo IFA di Berlino

L'azienda coreana LG ha annunciato nel corso di queste ultime ore due nuove soluzioni smartphone che saranno ufficialmente mostrate al pubblico nel corso dell'ormai imminente IFA di Berlino. Si tratta di due nuovi terminali destinati ad un pubblico giovane che prendono il nome di LG L Bello e LG L Fino. Una scelta che potremmo definire quanto meno curiosa per quanto riguada i nomi, o almeno così possiamo pensare noi italiani che utilizziamo queste parole nel nostro abituale colloquiare.

LG L Bello sarà dotato di un display da 5 pollici di diagonale e 8GB di memoria dediata allo storage, mentre LG L Fino avrà uno schermo da 4,5 pollici e una memoria di soli 4GB. Entrambi i modelli offrono sistema operativo Android nella sua versione 4.4.2 e una fotocamera da 8 megapixel. Altre caratteristiche comuni sono la possibilità di utilizzare il Knock Code per bloccare lo smartphone e la disponibilità per entrambi delle cover Quick Circle.

Parlando delle funzioni della fotocamera, strumento molto utilizzato dalle nuove generazioni, possiamo citare la nuova Front Camera Light che applica uno sfondo bianco ai selfie e lo strumento Gesture Shot che permette di avviare il countdown di tre secondi per effettuare un autoscatto semplicemente aprendo e chiudendo la mano di fronte alla fotocamera. Terminiamo con la funzione Tap and Shot che permette di mettere a fuoco e scattare con un solo gesto.

Il display da 4,5 pollici di LG L Fino offre una risoluzione di 800x480 pixel, per una densità di pixel paria 207 ppi. Il processore è un quad-core da 1,2 GHz di frequenza, supportato da 1 GB di memoria RAM. La fotocamera frontale è da 3 megapixel mentre quella posteriore, come già detto, ha una risoluzione di 8 megapixel. Niente LTE ma HSPA+, batteria da 1900mAh e cinque diverse colorazioni per quanto riguarda la scocca: bianco, nero, oro, rosso e verde.

LG L Bello offre invece caratteristiche leggermente differenti come un processore quad-core a 1,3 GHz di frequenza, display a risoluzione 854x480 pixel, 1 GB di RAM, fotocamera frontale da 1 megapixel e batteria da 2540 mAh. Sarà disponibile anch'esso solo in versione HSPA+ e in tre colorazioni: bianco, nero e oro.

Entrambi i modelli saranno lanciati sul mercato entro la fine del mese in alcuni mercati dell'America Latina, dovremo invece attendere ancora qualche tempo per vederli in Europa e Asia. Il prezzo non è ancora ovviamente noto ma crediamo possa essere abbastanza competitivo.


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OutlookAttachView

scheda aggiornata 24 minuti fa

Con OutlookAttachView visualizzare, spostare o cancellare gli allegati salvati nel proprio archivio email diventa un'operazione molto facile. L'utility effettua una scansione dei profili di Outlook e visualizza l'elenco di tutti gli allegati salvati in locale.


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Internet Download Manager

Written By Unknown on Rabu, 20 Agustus 2014 | 17.25

scheda aggiornata 1 ora fa

Utilty che permette di gestire al meglio le operazioni di download parallelo di vari files dal web, ottimizzando la banda a disposizione e gestendo dinamicamente eventuali disconnessioni da lato server così da non dover riprendere da capo il download.

Queste le ultime novità introdotte:

- Improved IE 11 integration (Windows 8.1) - Added support for new youtube changes - Fixed bugs

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Firefox 32

scheda aggiornata 54 minuti fa

Versione 32 beta 8 in lingua italiana del browser Firefox, per sistemi operativi Windows, Linux e Mac OS X.


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Symantec semplifica i prodotti Norton: rimarrà solo Norton Security

Per il prossimo 23 settembre si preannuncia una considerevole e attesa rivoluzione in casa Symantec: pare infatti ormai confermato che il complesso e articolato catalogo di prodotti Norton verrà semplificato. Prodotti noti da anni come Norton AntiVirus, Norton Internet Security, Norton 360, Norton 360 Multi-Device e Norton 360 Premier Edition confluiranno in un'unica soluzione denominata Norton Security.

Questa scelta riprende una strategia già annunciata tempo fa che prevede una rifocalizzazione degli sforzi di Symantec verso settori del mercato ritenuti più profittevoli. Ma il nuovo Norton Security potrebbe rappresentare anche una nuova e interessante opportunità per l'utente meno esperto che oggi deve confrontarsi con una moltitudine di prodotti, solo in parte differenti tra loro.

Norton Security promette di offrire la protezione antivirus, antispyware e antispam all'utente. Si tratta quindi di un livello minimo che però evita di confrontarsi con funzionalità più evolute ma difficili da comprendere, e per alcune di esse di discutibile utilità. Questo è il punto di vista dell'utente. Per Symantec si tratta di un'importante razionalizzazione e ottimizzazione che precede una più articolata visione di sicurezza come un servizio offerto all'utente.

Si tratta - ci pare di capire - di una visione differente, non più legata alla singola postazione e al singolo applicativo installato. Una visione in cui la sicurezza è vista in senso più ampio e esteso a tutta l'infrastruttura di rete - domestica o aziendale non fa differenza - con un approccio di servizio e non di prodotto.

Nel corso delle prossime settimane si sapranno tutti i dettagli nella nuova soluzione e per chi vuole iniziare a prendere confidenza con Norton Security segnaliamo questa release Beta.


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Firefox 32

Written By Unknown on Selasa, 19 Agustus 2014 | 17.25

scheda aggiornata 54 minuti fa

Versione 32 beta 7 in lingua italiana del browser Firefox, per sistemi operativi Windows, Linux e Mac OS X.


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Twitter si avvicina a Facebook? Le nuove funzionalità non volute dagli utenti americani

Un nuovo esperimento di Twitter per l'introduzione di nuove funzionalità starebbe generando parecchi dissensi fra chi usa il social network. Da alcune settimane, un numero ristretto di utenti visualizza i tweet preferiti degli altri sulla propria timeline, proprio come succede con i retweet e, inoltre, sono presenti nuove notifiche quando un amico segue un nuovo account.

Il numero di utenti ai quali sono state distribuite le novità sembra essere aumentato parecchio negli ultimi giorni, almeno negli Stati Uniti, conferendo una nuova portata al fenomeno. Le nuove notifiche danno fastidio agli utenti soprattutto perché generano confusione sulla timeline, riempiendole con contenuti non voluti e non necessari. Sono stati molti gli utenti che si sono lamentati delle novità nei giorni scorsi.

"Twitter sta riempiendo la mia pagina dei feed con cose che non ho chiesto, cose che segue altra gente e tweet preferiti", sono le parole di Peter Kafka di Re/Code sul social network, uno fra i tanti utenti che hanno mal digerito le novità. Il retweet è una parte fondamentale di Twitter, mentre i Preferiti sono stati aggiunti con uno scopo ben diverso e "privato".

Il nuovo esperimento stravolge il concetto iniziale dei Preferiti, rendendolo più simile, forse troppo, al retweet tradizionale. Le novità potrebbero fare pensare ad uno stravolgimento del social network, il quale potrebbe avvicinarsi sempre più a Facebook invece di rappresentarne una valida alternativa.

Di recente si è parlato anche dell'adozione di un algoritmo simile a quello usato dal servizio concorrente, capace di selezionare contenuti di pagine non seguite. Si tratta di una novità mai discussa ufficialmente, così come le novità apparse a molti utenti americani nelle scorse ore. Al momento risulta difficile prevedere l'esito dei test, soprattutto considerando le numerose lamentele degli utenti.


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Backup4all

scheda aggiornata 24 minuti fa

Backup4all è una utility di backup che permette di creare backup, anche protetti da password, in formato .zip. L'interfaccia è semplice ed intuitiva ma competa, in grado di accontentare sia il principiante che il professionista. Previsti tutti i tipi di backup: full, incrementale, differenziale e mirror.


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K-Lite Codec Pack Full

Written By Unknown on Senin, 18 Agustus 2014 | 17.25

scheda aggiornata 1 ora fa

Raccolta di varie versioni di Codec, per la codifica e decodifica di file audio e video sul proprio sistema. Di seguito le novità introdotte nella versione più recente:

  • Updated MPC-HC to version 1.7.6.139
  • Updated LAV Filters to version 0.62-10-gbb7a8da
  • Updated ffdshow to version 1.3.4532
  • Updated GraphStudioNext to version 0.6.1.410
  • Updated Codec Tweak Tool to version 5.8.5
  • Added x64 version of MPC-HC
  • The x64 version of MPC-HC has (slightly) better performance, while the (default) x86 version provides better compatibility (for example with madVR).
  • Improved stability of subtitle rendering in 64-bit players

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Maxthon 4

scheda aggiornata 1 ora fa

Maxthon è un browser web interessante per alcune caratteristiche che lo contraddistinguono: si basa sull' engine di Internet Explorer sviluppato da Microsoft ma offre un elevato livello di personalizzazione. L'utilizzo dell'engine IE dovrebbe garantire un'ampia compatibilità con quanto esistente oggi sul web.

Tra le novità degne di interesse segnaliamo: Mouse Gestures; Super Drag&Drop; Privacy Protection; AD Hunter; Google Bar Support; External Utility Bar


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Lo smartphone compie 20 anni: ecco qual è stato il primo modello in assoluto

Sono passati venti anni dalla commercializzazione del primo smartphone, IBM Simon Personal Communicator. All'interno di un dispositivo da 500g di peso, più di molti tablet moderni, venivano proposte alcune fra le funzionalità tipiche di un prodotto della allora inesistente categoria. Simon è stato prodotto in 50.000 unità, ed era in grado di funzionare in 15 stati negli USA.

IBM Simon

Particolarmente popolare nel mondo del business, lo smartphone veniva offerto con una serie di applicazioni per la gestione di e-mail e appuntamenti, ed era in grado di collegarsi con un fax. Non mancava, naturalmente, la possibilità di effettuare chiamate vocali tramite rete cellulare. Per interagire con il display a cristalli liquidi verdi veniva offerto in dotazione un pennino.

IBM Simon non è mai stato particolarmente popolare nel mercato consumer, tuttavia il suo design ha ispirato parecchi produttori che hanno proposto nel corso degli anni soluzioni sempre più raffinate. Evoluzioni naturali del concept di IBM sono state Ericsson R380, ma anche i celebri P800, P900 e P990 di Sony-Ericsson si sono basati sul progetto Simon. BigBlue vendeva l'handset al prezzo di 899$, oltre 1400$ se consideriamo il valore attuale della moneta.

Per celebrare il suo ventesimo anniversario, il Museo delle Scienze di Londra ha esposto un IBM Simon all'interno della nuova galleria Information Age: "Il Simon non veniva chiamato smartphone allora", ha dichiarato la curatrice Charlotte Connelly. "Ma disponeva di molte feature dei prodotti attuali. Aveva un calendario, un'applicazione per le note e mandava email e messaggi, combinando il tutto con un telefono tradizionale".

IBM Simon

Sono stati tanti i motivi dello scarso successo riscosso da IBM Simon: primo fra tutti la poco entusiasmante durata della batteria, solamente di un'ora, mista al prezzo d'accesso proibitivo per l'utenza non professionista e la mancanza di una qualsivoglia rete internet mobile. Tuttavia, si è trattato di un prodotto che ha segnato i primi passi di un settore ancora oggi in costante ascesa, con dispositivi che riescono a creare una vera e propria dipendenza.


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NVIDIA Shield Tablet al GamesCom 2014

Written By Unknown on Minggu, 17 Agustus 2014 | 17.25

NVIDIA quasi sullo stesso piano degli altri produttori di console. Era questa l'idea che emergeva al GamesCom, la fiera di Colonia nella quale NVIDIA ha puntato tutto o quasi sul suo nuovo Shield Tablet, recentemente annunciato.

Si tratta di un nuovo dispositivo dedicato al gaming. Dopo il fallimento della prima versione di Shield, cambia quasi tutti gli elementi portanti del dispositivo. L'estetica di Shield viene, infatti, confermata solo dal nuovo gamepad. Cuore del sistema sarà il chip Tegra K1.

Questo è un super-chip con GPU a 192 core basato sull'architettura NVIDIA Kepler. Oltre che sulla nuova versione dell'hardware, poi, il tablet NVIDIA sarà basato su alcuni dei servizi allo stato dell'arte già visti nel primo Shield, ovvero GeForce Experience e GameStream, il supporto che consente di fare lo streaming sul dispositivo portatile dei giochi processati da un PC desktop dotato di GPU GeForce.

Shield Tablet è già in commercio in Germania, mentre arriverà nel nostro paese il prossimo 20 agosto. Per la lista completa delle specifiche tecniche dello Shield Tablet cliccate qui.


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Le novità Razer al GamesCom

Razer ha presentato due importanti novità al GamesCom: la nuova tecnologia Chroma e Razer Nabu. La prima gestisce un completo spettro di illuminazioni colorate personalizzabili per i dispositivi Razer abilitati. La funzione Chroma sincronizza tra differenti dispositivi colori e modelli di illuminazione attraverso un SDK aperto che permette agli sviluppatori di videogiochi di integrare effetti di illuminazione avanzati, personalizzabili per ogni gioco.

Razer aggiornerà la sua gamma di periferiche a partire dalla tastiera BlackWidow, dal mouse da gioco DeathAdder e dallle cuffie Kraken 7.1 con la nuovissima funzione Chroma (vedete le nuove versioni di queste periferiche nel video allegato a questa pagina). Le periferiche Razer abilitate per Chroma saranno disponibili a partire da settembre 2014.

C'è poi Razer Nabu, il primo vero social smartband che si distingue per essere uno smartwatch con le capacità dei bracciali fitness. Nabu mette insieme le funzionalità degli smartwatch, dei bracciali fitness e delle applicazioni social e di gamification, come spiega Jan Horak, PR Lead di Razer, nel video.

Razer Nabu entrerà in commercio nella stagione natalizia a un prezzo, ancora non definitivo, tra 50 e 100 euro.


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Raptr, il Facebook dei videogiochi

Raptr, il Facebook dei videogiochi

"Al GamesCom abbiamo intervistato Dennis Fong, il fondatore e CEO di Raptr, il nuovo servizio adesso integrato anche nei driver Radeon."

Dennis Fong è un ex pro-gamer che nel 2007 ha deciso di fondare Raptr, una società che si occupa di un software atto all'ottimizzazione dei giochi e delle componenti del PC e alla registrazione di filmati di gioco, all'interno di un contesto social.

Fong è stato definito "il Michael Jackson dei videogiochi" ed è stato inserito nella classifica dei 20 imprenditori di età inferiore ai 35 anni più influenti dalla rivista Red Herring. È stato il co-fondatore anche di Xfire, un instant messenger e social network per giocatori acquisito da Viacom nell'aprile 2006 per 102 milioni di dollari.

Nel 1997, inoltre, vinse la Ferrari 328 di John Carmack in un torneo a Quake.


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Smartphone che si ricaricano con i suoni: la nuova frontiera è vicina

Written By Unknown on Sabtu, 16 Agustus 2014 | 17.25

Smartphone che si caricano con il suono? Potrebbe essere questa la nuova frontiera per riuscire finalmente a farci arrivare a fine giornata senza il patema di vedere diventare rosso l'indicatore della batteria del nostro cellulare. Sono due i progetti che recentemente sono andati in tal senso: uno è un vero e proprio caricabatterie a ultrasuoni, in grado di cominciare a ricaricare il telefonino non appena si entra in una stanza dotata di tale tecnologia, l'altro è un protipo che trasforma il rumore ambientale in elettricità utile a dare nuova energia all'accumulatore interno del nostro telefono.

Il primo progetto è rappresentato da uBeam, una tecnologia che calca le scene da circa tre anni, ma che sembra sul punto di fare il grande salto verso il mercato, con la costruzione del primo prototipo pienamente funzionante. Contrariamente alle altre tecnologie di ricarica wireless, che richiedono quasi il contatto tra il terminale e la stazione di ricarica, in questo caso è sufficiente essere nella stessa stanza della base di ricarica affinché l'energia cominci a fluire verso il nostro terminale. La tecnologia, per il tipo di onde su cui si basa, non può attraversare i muri, ma ha una buona portata laddove non ci siano barriere fisiche. In pratica la base di ricarica trasforma l'energia elettrica in ultrasuoni; questi vengono trasmessi e intercettati dall'apposito ricevitore (al momento 'attaccato' al telefono, ma un domani forse integrato), che si occupa di riconvertire le onde sonore in elettricità, che viene utilizzata per ricaricare la batteria.

I ricercatori della Queen Mary University di Londra hanno invece collaborato con Nokia - produttore che offre la ricarica wireless a induzione come opzione su alcui dei suoi terminali - per creare un prototipo che si spinge oltre e che è in grado di sfruttare il rumore per dare energia al telefono. Si tratta di un terminale circa delle dimensioni di un Nokia Lumia 925 riempito di nanogeneratori in grado di reagire alle vibrazioni dei suoni lo raggiungono creando elettricità. La tecnologia s basa su un concept presentato 4 anni fa da un gruppo di di ricercatori coreani e sfrutta al massimo il ben noto effetto piezoelettrico. La chiave del sistema è rappresentata da nanocavi di ossido di zinco in grado di produrre elettricità quando sottoposti a stress meccanici, in questo caso quelli rappresentati dalle deformazioni indotte dalle onde di pressione dei suoni li colpiscono.

Il team inglese ha spruzzato dell'ossido di zinco liquido su un foglio di plastica e ha poi creato i nanocavi con l'esposizione a calore e agenti chimici. Per raccogliere l'energia prodotta dai nanocavi è necessario che essi siano posti tra due contatti: negli esperimenti precedenti era stato usato l'oro, ma il gruppo dell'università di Londra è stato in grado di utilizzare l'alluminio, rendendo la soluzione molto meno costosa. la somma di tutti i nanocavi riesce, se esposta a suoni come il traffico, la voce umana e la musica, a produrre un voltaggio di 5V, sufficiente per caricare un telefonino. Ora speriamo di vedere presto passare il prototipo dalla fase sperimentale alla realtà commerciale, ma non ci sono ancora indicazioni in merito.


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AMD torna a parlare di NVIDIA GameWorks

AMD torna a parlare di NVIDIA GameWorks

"Al GamesCom abbiamo avuto modo di intervistare Ritche Corpus di AMD, e abbiamo parlato con lui di Mantle, della presenza nelle console di nuova generazione, di Raptr e anche di NVIDIA GameWorks."

In questa pagina trovate l'intervista a Ritche Corpus, Director of Developer Relations, AMD, realizzata in occasione del GamesCom che si sta svolgendo in questi giorni a Colonia. Con Corpus abbiamo affrontato vari argomenti, tra i quali la polemica nata con NVIDIA a proposito della suite GameWorks, che avrebbe in passato impedito ad AMD di ottimizzare i giochi per il suo hardware.

Ma è stata l'occasione per affrontare vari argomenti, come Raptr, Mantle e la presenza di AMD nelle console di nuova generazione, e quali vantaggi questo può dare sia dalla prospettiva degli sviluppatori che dalla prospettiva della stessa AMD.

A proposito della polemica con NVIDIA, questa nacque in concomitanza del rilascio di Watch Dogs, quando AMD disse che la suite GameWorks stava danneggiando l'intero ecosistema PC. "Gameworks è una minaccia molto chiara per i giocatori perché deliberatamente provoca un calo nelle prestazioni dei prodotti AMD (che rappresentano il 40% del mercato) con l'obiettivo di favorire i prodotti NVIDIA", furono le parole di AMD che innescarono la polemica a distanza con i tecnici NVIDIA.

Gameworks rappresenta una raccolta di strumenti che consentono agli sviluppatori di videogiochi di sfruttare al meglio le schede video NVIDIA. Gli sviluppatori che usano GameWorks però non avrebbero completo controllo sul funzionamento di questa serie di strumenti. Altri dettagli si trovano qui.

Continuate a seguirci perché pubblicheremo molti altri contenuti provenienti dal GamesCom.


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NVIDIA Shield Tablet al GamesCom 2014

NVIDIA quasi sullo stesso piano degli altri produttori di console. Era questa l'idea che emergeva al GamesCom, la fiera di Colonia nella quale NVIDIA ha puntato tutto o quasi sul suo nuovo Shield Tablet, recentemente annunciato.

Si tratta di un nuovo dispositivo dedicato al gaming. Dopo il fallimento della prima versione di Shield, cambia quasi tutti gli elementi portanti del dispositivo. L'estetica di Shield viene, infatti, confermata solo dal nuovo gamepad. Cuore del sistema sarà il chip Tegra K1.

Questo è un super-chip con GPU a 192 core basato sull'architettura NVIDIA Kepler. Oltre che sulla nuova versione dell'hardware, poi, il tablet NVIDIA sarà basato su alcuni dei servizi allo stato dell'arte già visti nel primo Shield, ovvero GeForce Experience e GameStream, il supporto che consente di fare lo streaming sul dispositivo portatile dei giochi processati da un PC desktop dotato di GPU GeForce.

Shield Tablet è già in commercio in Germania, mentre arriverà nel nostro paese il prossimo 20 agosto. Per la lista completa delle specifiche tecniche dello Shield Tablet cliccate qui.


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Nuovo Nexus 6, nome in codice Shamu, apparso nei primi benchmark

Written By Unknown on Jumat, 15 Agustus 2014 | 17.25

Ormai è un dato di fatto, da qui al momento dell'annuncio ufficiale non potremo fare a meno di continuare a vedere online nuove indiscreazioni riguardo quello o quelli che potrebbero essere i nuovi prodotti Nexus. Per ora si tratta solo di voci legate al databese di un paio di benchmark diffusi in questi ultimi giorni, ma siamo certo che presto arriveranno i primi render e le prime conferme da parte di produttori di componenti.

Per ora restiamo su quello che è stato diffuso in queste ore. Dopo una prima notizia comparsa nel web un paio di giorni fa, in cui si dava la prima segnalazione dell'esistenza di un possibile Nexus 6, nome in codice Shamu, grazie ai risultati del benchmark GFXBench, è di queste ore un nuovo screenshot di AnTuTu che mostra dei dati completamente differenti.

L'unico dettaglio in comune, oltre al nome in codice, sembra essere legato al produttore che potrebbe essere Motorola. Le prime notizie parlavano infatti di un dispositivo dotato di un display da 6 pollici a risoluzione FullHD mentre i nuovi rumors vorrebbero per questo Nexus 6 uno schermo da "solo" 5.2 pollici a risoluzione QHD, ovvero 2560x1440 pixel. Il processore dovrebbe poi ora essere uno Snapdragon 805 da 2,6 GHz di frequenza operativa, coadiuvato da 3 GB di memoria RAM.

Non mancano dettagli sulle fotocamere, da 13 megapixel quella posteriore e da 2.1 quella frontale. Viene specificato anche il sistema operativo che, secondo questo screenshot di AnTuTu, sarà Android L già nativamente.

Ovviamente si tratta al momento ancora solo e soltanto di voci e gli screenshot dei benchmark potrebbero tranquillamente essere stati ritoccati. Non vogliamo quindi dare troppo peso a queste informazioni, anche se non saremmo certo dispiaciuti nel vedere un Nexus con questo hardware.


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